Il progetto “Ascoltiamo le tue Terre d’Acqua” è nato per esplorare, attraverso un processo partecipativo, la possibilità di istituire il Parco Naturale Regionale delle Terre d’Acqua. Promosso dal Gruppo di Coordinamento del Contratto delle Zone Umide Marino-Costiere dell’Oristanese – importante strumento per una gestione integrata e condivisa delle zone umide del Golfo di Oristano – il percorso è stato su mandato dell’Assessorato Regionale della Difesa dell’Ambiente e ha coinvolto amministrazioni locali, associazioni, imprese e cittadini in una riflessione collettiva sulle opportunità e le criticità del territorio.
Con il supporto tecnico di Poliste, tra il 7 giugno e il 6 luglio 2023, si sono svolti incontri partecipativi in sei comuni sottoscrittori del Contratto – Oristano, Nurachi, Terralba, Guspini, Palmas Arborea e Arbus – che hanno richiesto di esplorare a fondo, insieme alle proprie comunità, le opportunità e le criticità di un possibile Parco.
Durante gli incontri, sono emerse riflessioni su temi chiave:
- Tutela e valorizzazione ambientale: l’importanza di proteggere la biodiversità delle zone umide e di riconoscerne il valore ecologico e culturale.
- Sviluppo economico sostenibile: il potenziale di un Parco per promuovere ecoturismo, turismo lento ed esperienziale, generando nuove opportunità lavorative.
- Governance territoriale: l’esigenza di un approccio integrato e coordinato per evitare frammentazioni e favorire una gestione efficace e partecipata.
- Consapevolezza e coinvolgimento: la necessità di informare e coinvolgere attivamente le comunità locali per rafforzare il senso di appartenenza e responsabilità.
- Adattamento ai cambiamenti climatici: il ruolo delle zone umide come strumenti naturali per la mitigazione degli impatti del cambiamento climatico e la gestione sostenibile delle risorse.
Gli incontri partecipativi sono stati condotti utilizzando la metodologia Metaplan®, che ha facilitato la visualizzazione delle idee e la co-costruzione delle riflessioni collettive, e lo strumento Mentimeter® che ha consentito di raccogliere in tempo reale input e feedback dai partecipanti; questa combinazione metodologica ha garantito un processo inclusivo e strutturato, stimolando un dialogo aperto e produttivo e offrendo strumenti concreti per elaborare una visione condivisa sul futuro delle aree umide, ponendo solide basi per una decisione consapevole sull’istituzione di un possibile Parco.